Accesso ai Contenuti Riservati


Quelle come me – Sofonisba Anguissola

Scritto da Federica Ciribì

Sono Architetto e Dottore di ricerca in Recupero Edilizio ed Ambientale. Sono abilitata all’insegnamento di “Arte e Immagine” e di “Disegno e Storia dell’Arte” presso l’Accademia di Belle Arti di Brera e all’insegnamento di “Costruzioni, tecnologia delle costruzioni e disegno tecnico” presso l’Università degli Studi di Pisa.

Pubblicato il 13 Novembre 2023

Troviamo notizie di Sofonisba nella seconda edizione delle “Vite de’ più eccellenti pittori, scultori, e architettori” di Giorgio Vasari, edito nel 1568. Egli cita diverse artiste. Tra di esse riveste particolare interesse il caso delle sorelle Anguissola, figlie del nobile cremonese Amilcare. Esse rappresentano esempi di donne dotate di talento naturale sviluppato attraverso una solida istruzione che riguardava tutte le arti.

Le sorelle Anguissola erano cinque: Sofonisba, Elena, Lucia, Anna Maria e Europa. Per loro che avevano dimostrato interesse e attitudine per la pittura, molto tempo era stato dedicato a quella che veniva ritenuta un’importante attività propedeutica al disegno, l’arte del ricamo.

Sofonisba Anguissola, Partita a scacchi, 1555, olio su tela, Poznań, Narodowe Muzeum

Tra le cinque ragazze, Sofonisba (1532-1625), primogenita, fu quella che dimostrò migliore propensione per il disegno. La sua istruzione e il suo apprendistato avvennero probabilmente a casa, poiché non era decoroso che le giovani si recassero a bottega come facevano i loro coetanei di sesso maschile.

Il suo talento fu sostenuto dal padre Amilcare che intesse una fitta rete di contatti con le corti italiane ed europee per promuovere le capacità artistiche della giovane. Le lettere di Amilcare testimoniano come la giovane fosse in grado di costruirsi un’immagine pubblica dimostrando di essere in possesso di una buona e completa educazione, di sapere scrivere, leggere e suonare, oltre che dipingere. Le missive erano sempre corredate di autoritratti e in tali capolavori Sofonisba si raffigurava per l’appunto nell’atto di suonare, di dipingere, di giocare a scacchi, tutte attività proprie di una nobildonna. Nel dipinto qui sopra la pittrice raffigurò le sue tre sorelle Lucia, Anna Maria ed Europa, proprio nell’atto di giocare a scacchi come d’uso per le donne di buona famiglia.

Possiamo pensare che queste lettere di Amilcare fossero, per dirla in termini odierni, una specie di curriculum vitae con raccomandazione e immagine (ma non fototessera!!!!) dipinta ad olio!

Sofonisba Anguissola
Sofonisba Anguissola, Ritratto al cavalletto, 1555-1565, Łańcut, Castello di Łańcut

La promozione di Sofonisba nei palazzi e nelle regge di tutta Europa, condusse la giovane ad essere chiamata in Spagna, come dama di compagnia di Isabella di Valois, terza moglie di Filippo II d’Asburgo. Partì dall’Italia nell’ottobre 1559, accompagnata da diversi famigliari. Ufficialmente incaricata di intrattenere Isabella, si sa da Vasari che in realtà la giovane riuscì ben presto a ritagliarsi uno spazio come ritrattista dei reali. Purtroppo però, Sofonisba non firmava le opere e non ci sono documenti ufficiali che parlino dei suoi incarichi da pittrice, ed è così che l’attribuzione di molti lavori è ancora ad oggi incerta. Come incerto è il motivo di questo mistero: forse che una dama di compagnia non poteva ufficialmente dedicarsi alle arti? Forse qualche pittore di sesso maschile presente a corte temeva di essere messo in ombra dall’abilità di una giovane donna?

Sofonisba rimase in Spagna fino al 1573, quando le fu finalmente trovato un marito adeguato al suo rango: si trattava del nobile siciliano Fabrizio Moncada. I due si spostarono nell’isola, ma sfortunatamente il matrimonio durò solo cinque anni: l’uomo morì in seguito ad un attacco sferrato dai pirati al largo di Capri mentre dalla Sicilia cercava di raggiungere la Spagna per contrattare il prezzo della pensione annua che il Re Filippo II riconosceva a Sofonisba.

Sofonisba Anguissola, Ritratto di Filippo II, 1573, olio su tela, Madrid, Museo del Prado

In seguito alla morte di Fabrizio, fu il fratello della giovane, Asdrubale, ad occupare il ruolo di suo amministratore e procuratore d’affari: le donne infatti non potevano occuparsi di questioni di denaro.

Intorno al 1580 Sofonisba si risposò, dimostrando carattere e modernità di pensiero: contrariamente al parere di suo fratello e a quello del Re Filippo II infatti, che erano avversi alla decisione, si unì al genovese Orazio Lomellini, col quale passò il resto dell’esistenza tra Genova e Palermo. Si scelse il marito dunque, cosa assai inusuale per l’epoca, e giustificò la sua scelta dicendo “i matrimoni si fanno in cielo e poi in terra”, come a dire che la responsabilità dell’amore è da ricercare nella alte sfere celesti!

Attorno al 1615 probabilmente l’attività della pittrice subì un arresto a causa di una progressiva perdita della vista.

Oggi si ritiene che le sue opere siano sparse per l’Europa e che la maggior parte debbano ancora esserle correttamente attribuite.

Morì a Palermo il 16 novembre 1625.

Laboratorio

Qui sotto trovate la quarta scheda del colouring bookQuelle come me”, stampabile su un foglio A4.

Nell’immagine a sinistra potete vedere un particolare di un autoritratto di Sofonisba, datato tra il 1556 e il 1565.

Nell’immagine a destra è proposto un particolare del ritratto che Sofonisba realizzò a Filippo II durante il suo periodo di permanenza alla Corte di Spagna, esattamente nel 1573.

Ora che conoscete la storia di questa donna, potete divertirvi a colorare questi due disegni e fare una piccola galleria d’arte in classe dedicata a “Quelle come me”, o una doppia pagina nel vostro Diario Visivo. In questo modo le artiste invisibili che scegliamo di conservare staranno con noi e dentro di noi e favoriremo la diffusione di una storia dell’arte fondata su una vera parità di genere. Buon lavoro!

Qui sotto c’è il tuo contenuto riservato

Unisciti alla nostra Community. L’iscrizione è gratuita e consente di ricevere la Newsletter e di accedere a risorse riservate come questa.
Cosa aspetti, per iscriverti bastano 30 secondi!

0 commenti

Invia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Articoli correlati

Quelle come me – Judy Chicago

Quelle come me – Judy Chicago

Judy Chicago è stata nominata nel 2008 da "Time Magazine" una delle 100 personalità in vita più influenti del mondo....

Diario Visivo® 2024© Vietata la copia

Pin It on Pinterest

Shares
Condividi This